La Fiera ha un’origine antica, sicuramente anteriore ai documenti del sei-settecento che la riguardano. Lo storico Andrea Gloria ne scrive addirittura nel “Territorio Padovano illustrato”, del 1862. Dai vari documenti si capisce che si trattava di un rinnovo di vecchie concessioni delle quali non ci è concesso sapere l’effettiva origine.
La data in cui essa ancora oggi si svolge, risale al 1776; prima cadeva nella domenica della Madonna del Rosario, una ricorrenza molto sentita dagli abitanti del tempo.
La Fiera a quel tempo serviva soprattutto a favorire l’economia agricola locale, che priva del movimento creato dalla fiera risultava essere altrimenti povera e ristretta, ed era così tanto prestigiosa che la repubblica di Venezia concesse addirittura una franchigia dai dazi per le merci che fossero capitate nella fiera di Noventa.
La Fiera conservò per tutto il secolo scorso, e parte del nostro, queste caratteristiche di mercato agricolo autunnale, allargato sino al martedì; questo fino a quando l’economia del paese non si tinse di un carattere decisamente industriale.
Sin dagli inizi la Fiera aveva una sfumatura divertente, caratteristica di una festa paesana, ma nell’800 divenne frequentatissimo non solo per via del mercato agricolo, bensì per le giostre e le bancarelle con i prodotti artigianali locali. Si aveva anche al tempo la possibilità di ristorarsi presso le 6 bettole tipiche o fermandosi dai “ folpari “, ultimi rappresentanti dell’antica tradizione. E’ difficile descrivere l’animazione, la calca, la confusione che regnava e regna dappertutto a Noventa, in quei pochi giorni: una visita lascerà sempre il ricordo di una grande festa.